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venerdì 29 marzo 2019

La vera storia delle origini di Internet: Arpanet ed i militari, un mito sfatato.


In relazione al mio ultimo post - "il regalo di Google all'Umanità" - pubblicato il 27 marzo, consiglio la lettura dell'articolo di Piergiorgio Odifreddi "il ribelle dell'informatica" al link:  http://odifreddi.blogautore.repubblica.it/2018/01/08/il-ribelle-dellinformatica/

Si tratta di un'intervista a Whitfield Diffie (la cui vita è raccontata nel libro di Steven Levy intitolato "Crypto: come i ribelli dei codici sconfissero il governo e salvarono la privacy nell’Era Digitale"), coinventore della crittografia a chiave pubblica e della firma digitale, due strumenti che ancora oggi garantiscono la nostra privacy e combattono l'ingerenza dei governi.

Whitfield è stato un vero "pirata", nell'accezione di cui scrivevo nel mio post, un moderno Prometeo che ha contribuito a far uscire tecnologie avanzate dai laboratori militari per renderle di uso comune.
Ma era poi così pericoloso "il lavoro del pirata"?
Ci si Immagina un ambiente stile spy story, con dischi e nastri nascosti fatti uscire furtivamente da laboratori militari sotto attenta sorveglianza armata.  Rischiando, se scoperti, di essere perseguiti dalla legge o quanto meno licenziati in tronco.

Da quanto lui stesso racconta nell'intervista ... pare proprio di no; e la storia di Arpanet, il progetto dal quale nel 1974 è nata Internet, che ripercorre con Odifreddi sfata molti miti sulla sicurezza USA durante la guerra fredda (e conferma la veridicità di episodi ai limiti della farsa raccontati dal premio nobel Richard Feynman che collaborò al progetto Manhattan durante la seconda guerra mondiale nel suo spassoso testo "Stà scherzando Mr Feynman!")

Riporto qui di seguito una parte dell'intervista: buona lettura!

"...
E’ vero, di nuovo come si dice, che la rete fu inventata per motivi strategici?

Anche questa sembra essere un’invenzione. La realtà è che Bob Taylor, che era direttore dell’ARPA nei primi anni ’60, aveva nel suo ufficio vari terminali, ciascuno connesso con un particolare progetto, e gli venne l’idea di farli collegare in qualche modo, in modo che potessero parlarsi fra loro in maniera più efficiente che passando attraverso lui. Ma è certamente possibile che in seguito la cosa sia stata giustificata in termini strategici: soprattutto dopo il cosiddetto Emendamento Mansfield del 1973, che costrinse l’ARPA a lavorare solo a progetti con applicazioni militari.

Sembra un comportamento molto all’italiana!

Tutto il mondo è paese. Ricordo che John McCarthy mi disse una volta che all’epoca ricevette una lettera da uno dei boss dell’ARPA, che gli spiegava che in seguito all’Emendamento aveva dovuto inventarsi applicazioni militari per tutti i progetti che seguiva, ma che comunque nessuno alla fine era stato cancellato

..."






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