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giovedì 8 novembre 2018

Il crepuscolo della supremazia del dato oggettivo

La cronaca di questa settimana ha evidenziato una notizia all’apparenza paradossale:
L’attuale presidente dell’ASI (agenzia spaziale italiana), fisico di fama internazionale chiamato nel 2014 a risollevarne le sorti (con successo), è stato rimosso dal suo incarico e sarà probabilmente sostituito dall’ex capo di stato maggiore dell’aeronautica, persona senz’altro di spessore, ma privo delle competenze ad ampio spettro necessarie a tale incarico.
“Vittima dello spoil system” hanno titolato i giornali (termine inglese per “lottizzazione”) rilevando che per la prima volta anche le cariche negli enti di ricerca sono state utilizzate quale strumento di lotta politica.
Sinceramente non mi scandalizzo: nell’ambiente universitario c’è sempre stata la tendenza a trovare un padrino politico che “canalizzasse” i fondi per la ricerca in una direzione piuttosto che un’altra.
Vedo piuttosto tale fatto come prova della validità del modello cognitivo sviluppato a suo tempo da Ned Herrmann, che il nuovo stile di comunicazione “social” adottato universalmente ha esteso oramai anche alla vita reale.
“... per comunicare in modo efficace NON È POSSIBILE RESTARE ADERENTI AI FATTI ...” afferma Herrmann.
Per comunicare un messaggio si deve tener conto del ruolo, della formazione e dell’orientamento di pensiero della controparte, non del solo dato oggettivo.
Anzi! Spesso può capitare che un dato oggettivo e la sua analisi siano controproducenti ai fini di una comunicazione efficace.
Un esempio banale?
Ricollegandomi ad un mio post precedente (“come cambiano i dilemmi dell’auto autonoma”) provate a convincere un orientale che è meglio preservare la vita di un bambino piuttosto di quella di un anziano:
su questo argomento gli orientamenti di pensiero delle nostre civiltà sono agli opposti.
Un messaggio complesso basato su un dato oggettivo che pure tocchi solo marginalmente questo tema rischia di esser rifiutato in blocco, e quindi inefficace.
Ci stiamo avvicinando al momento tanto temuto in cui anche sull’aereo si voterà per decidere chi deve pilotarlo a prescindere dalla competenza? 😊
Rimando per chi sia interessato ad approfondire all’articolo sul blog LidiMatematici.com ed al saggio “Pensare a colori” di Pirri, Cariani e Cesari


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