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domenica 9 maggio 2021

Come finì con i tre teams di scommettitori che macinavano utili investendo sui biglietti della lotteria Cash WinFall?

Nel post precedente ho raccontato la vicenda della lotteria Cash WinFall organizzata dallo stato del Massachusetts, ed ho dimostrato come - a certe condizioni - possa esser opportuno investire grosse somme di denaro nell'acquisto di biglietti del lotto per realizzare profitti con un certo margine di sicurezza.

Ciò che ha reso singolare "Cash WinFall" rispetto ad altre forme di gioco simili è il meccanismo denominato "roll-down": questo permetteva, qualora il jackpot superasse la somma di 2 milioni di dollari, una sua redistribuzione su tutti i premi inferiori.

Così "rimpolpati", insieme al fatto che essi siano ottenibili con molta più facilità rispetto al jackpot, rendono remunerativo un investimento nell'acquisto di un sufficiente numero di biglietti.

Bastò infatti qualche mese ad alcuni frequentatori del gioco del lotto per rendesi conto dell'incredibile opportunità.

La quale, per esser "afferrata", richiedeva tuttavia la disponibilità di ingenti somme: si vennero dunque a formare 3 gruppi organizzati per l'acquisto di grosse quantità di bliglietti il cui ricavato sarebbe stato redistribuito al loro interno.

La storia è "maestra di vita": essa ci insegna (e le neuroscienze lo confermano) che - tranne rare eccezioni - chi realizzi una vincita importante continui poi a giocare con puntate sempre più cospicue nella speranza di replicare l'evento, sperperando così in breve tempo quanto ottenuto dalla fortuna.

Nel caso dei tre gruppi che hanno continuato a scommettere su "Cash WinFall" non ci troviamo di fronte ad uno scommettitore accecato da un bias: i 3 teams sono composti da individui con un'ottima preparazione scientifica e seguono una strategia razionale studiata a tavolino.


Quali avrebbero potuto essere le criticità ignorate o sottovalutate, in grado di portare al fallimento le loro strategie?


Vediamole in dettaglio.

Aumentando il numero dei giocatori, le quote dei premi si riducono progressivamente: è vero che "a pagare" i premi sono i giocatori esterni ai teams, tuttavia se le loro giocate vedono ridotto il proprio peso rispetto alle giocate dei teams, il piatto si riduce. 

Quanto più aumentavano gli importi giocati dai teams, tanto più risultavano ridotti i margini di guadagno.

Ad un certo punto ci fu un tentativo di accordo tra i "Random Strategies" ed il gruppo di Selbee: la proposta di  Harvey fu quella di organizzarsi per giocare a turno le estrazioni per le quali si prevedeva il verificarsi del roll-down (ottenendo così un maggior margine di profitto).  Selbee non accettò.

I tre gruppi arrivarono ad acquistare quasi un milione e mezzo di biglietti ad ogni estrazione che prevedesse il roll-down: il "valore atteso" si ridusse così ad un 15% in più rispetto al costo d'acquisto.

Avrebbero potuto accontentarsi di un tale margine? Certo, se non avessero considerato i "costi fissi" dell'operazione.

Per determinare quale sia il reale profitto, al semplice costo di acquisto del biglietti bisogna aggiungere quelli che potremmo indicare come i "costi di gestione", tutt'altro che trascurabili come vedremo tra un attimo.

- Il giorno prima di un'estrazione in cui fosse previsto il roll-down bisognava compilare A MANO decine di migliaia di schedine perché così previsto dal regolamento.

- Il giorno dell'estrazione i membri di ciascun team dovevano battere il territorio alla ricerca di ricevitorie disponibili a soddisfare le richieste di mega acquisti.

- Avvenuta l'estrazione bisognava controllare tutti i biglietti per separare quelli vincenti da tutti gli altri.

- i biglietti che non avevano vinto dovevano esser comunque stoccati con un certo ordine e conservati: l'IRS di norma controlla sempre le condizioni in cui si riscontrano grosse vincite (per evitare truffe), e richiede al vincitore di documentare le proprie attività di scommettitore.   Stoccare centinaia di migliaia di biglietti richiede spazi enormi e l'utilizzo di locali dedicati a tal fine.

- Dato poi che I biglietti vincenti devono necessariamente esser indicati nelle future dichiarazioni dei redditi, ogni componente del gruppo doveva tenerne conto - indipendentemente dall'esiguità della vincita - e registrarli sul modulo delle imposte W-2G.

Esiste una stima su quanto incassato in tutto il periodo in cui James Harvey ed il suo team parteciparono a Cash WinFall: un valore prossimo a 3.5 milioni al lordo delle tasse.

Al netto dei costi sopportati, non sappiamo con certezza quale sia stato il rendimento complessivo, ma, come ho già scritto nell'epilogo del post precedente, Harvey alla fine ... riuscì a comprarsi un'auto usata.

Come è stato possibile perdere con una strategia apparentemente in grado di produrre utili?

Sappiamo che non conveniva giocare quando il meccanismo del roll-down rischiava di non attivarsi, cioè quando si pensava che il jackpot non raggiungesse i 2 milioni (le stime sull'entità del jackpot successivo erano pubblicate dalla stessa organizzazione della lotteria): investire denaro in tali condizioni avrebbe procurato soltanto perdite.

Il 13 agosto 2010 le prospettive erano per un jackpot intorno agli 1.7 milioni di dollari, una situazione che sconsigliava ai tre gruppi di partecipare all'estrazione.

Invece Harvey ed i Random Strategies, logorati da un lungo periodo durante il quale vedevano i profitti progressivamente contrarsi (per i motivi esposti), decisero di fare il gran colpo per rifarsi.

Nei mesi precedenti avevano accumulato centinaia di migliaia di schede senza giocarle (e quindi senza allarmare i teams concorrenti): ne giocarono 700.000 tutti di un colpo (una cifra record mai più superata) cosicché il lunedì seguente il jackpot schizzò a 2.1 milioni innescando il roll-down.

Il 90% di tutte le giocate di quella data erano in mano Random Strategies, gli unici a sapere che ci sarebbe stato il roll-down.
Totalizzarono così 700.000 dollari di differenza tra quanto incassato e quanto giocato: un 50% di profitto!

Ma I funzionari della lotteria questa volta mangiarono la foglia e si prepararono ad evitare si presentasse un'altra occasione simile; quando i Random Strategies ci riprovarono la mattina del 24 dicembre (contando sul fatto che molti controllori fossero distratti dalle vacanze) la sede centrale della lotteria fu allertata e subito modificò le stime sul jackpot indicando la previsione del roll-down.
Immediatamente anche gli altri due gruppi si precipitarono a comprare biglietti, cosicché il profitto crollò nuovamente.

Il gioco finì il 31 luglio 2011 quando i giornalisti Andrea Estes e Scott Allen pubblicarono sul "Globe" un articolo che spiegava come "3 clubs avessero monopolizzato i premi del Cash WinFall".

L'ente delle lotterie, spaventato dall'eventualità di perdere tutti gli affezionati scommettitori, si affrettò a modificare il regolamento, ponendo il limite di 5000 dollari al valore dei biglietti che ciascun rivenditore poteva erogare in un giorno.

Divenne così impossibile organizzare altre giocate per i 3 gruppi, che smisero di comprare biglietti.

Il giro d'affari della lotteria crollò e l'ultima estrazione si tenne nel gennaio 2012.


Un "Prequel".

Prima di James Harvey, il gruppo di Gerald Selbee aveva già sfruttato con profitto la versione originale di "WinFall" ideata all'inizio del nuovo millennio dallo stato del Michigan; intuito tuttavia che "qualcosa non quadrasse con le vincite", l'organizzazione della lotteria la chiuse nel 2005, pochi mesi dopo che lo stato del Massachusetts ne copiasse regole e denominazione.






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