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domenica 30 settembre 2018

Mario Calabresi a Camogli: "Ogni forma è rotta: come sopravvivere?"

Leggo sulla Stampa di oggi il seguente titolo: Trump: “Con Kim Jong-un ci siamo innamorati”
....«No davvero - ha detto Trump -. Mi ha scritto belle lettere. E poi ci siamo innamorati»...
(vedi qui il testo completo dell'articolo su La Stampa: "Con Kim Jong-un ci siamo innamorati")
Non posso non ripensare ad un intervento al festival della comunicazione di Camogli a cura di Mario Calabresi, direttore de "La Stampa" sino alla fine del 2015 e da gennaio 2016 direttore de "La Repubblica" (per chi non ne fosse a conoscenza si tratta del figlio del famoso commissario Luigi Calabresi, una delle prime vittime degli anni di piombo).
È persona pacata e brillante, educato in una famiglia piena di dignità.
Il titolo del suo intervento era: "Ogni forma e' rotta: come sopravvivere"
Trattava infatti - in maniera ironica ma elegante - del superamento dei comportamenti formali (spesso indicati in lingua corrente come "diplomatici") da parte delle elites, uno sfondamento di quei limiti che hanno permesso sino ad oggi una convivenza civile.
Forse si dovrebbe parlare, usando un termine di moda, di uno “sdoganamento" della maleducazione da parte di politici e uomini di governo, che a cascata si ripercuote su tutte le relazioni nelle nostre società.
Ecco un breve riassunto.
Trump ha appena lasciato il vertice G7 in Canada: ha firmato davanti alle telecamere il documento di rito insieme agli altri capi di Stato, stringe la mano a tutti e sale sull'aereo.
Da qui, ancor prima di partire, inizia a mandare tweets in cui afferma di non essere d’accordo con il documento finale del vertice, di non aver firmato nulla (smentito dalle telecamere delle TV che hanno ripreso il momento della firma)
Subito dopo inizia ad insultare Troudeau, primo ministro Canadese e padrone di casa, dicendo: "..e' un debole!"
Intanto sta apprestandosi a partire per Singapore dove incontrerà Kim Jong-Un, il dittatore nord coreano a capo del più crudele regime oggi esistente, persona che non ha esitato ad uccidere i propri parenti per rafforzare la sua posizione di potere.
Dira di lui: "E' veramente un bravo ragazzo, uno di carattere: mi piace! Bisogna stimarlo".
Insomma, insulta i capi delle democrazie occidentali (con tutti i loro difetti) ed il giorno seguente apprezza pubblicamente un leader sanguinario.
È solo uno degli esempi della rottura delle forme, che oggi interessa tutti gli ambiti
Nei vertici internazionali i leaders si sono sempre massacrati, a parole naturalmente!
Tuttavia al termine degli incontri, a telecamere accese, tenevano un contegno, lasciando aperto un dialogo ed evitando di scadere in una rissa.
Mantenevano cioè standard di forma e di rispetto: la diplomazia, comportamenti secondo le regole.
Oggi questo principio viene sempre più di frequente superato con il seguente ragionamento:
il mondo “precedente” non ha saputo dare una risposta alle nostre paure, pertanto ci sentiamo autorizzati a rovesciare il tavolo!
Vediamo altri esempi che riguardano leaders a noi più vicini.
Quest'estate il figlio della Ventura viene accoltellato nel piazzale di una discoteca a Milano da un gruppo di facinorosi originari di un paese dell’est Europa.
Il questore, dopo una veloce indagine, scopre che i buttafuori della discoteca, responsabili della sicurezza, originari dello stesso paese, hanno trattato con troppa accondiscendenza il gruppo che poi avrebbe aggredito il ragazzo.
Secondo il questore la discoteca è in parte responsabile “non avendo svolto bene il proprio lavoro di prevenzione attraverso il suo personale” per cui un giudice ne ordina la chiusura per un breve periodo di tempo (qualche settimana)
Il proprietario, ex buttafuori, è un amico di Salvini.
Fa ricorso contro la sentenza ed un altro giudice - non certo in virtù dell'amicizia con Salvini, sospende il provvedimento permettendo la riapertura del locale.
La sera stessa viene organizza una grande festa ed ospite d’onore è Salvini, ministro dell’interno e superiore del questore che ne aveva disposto la chiusura.
La legge non è stata infranta, tutto quanto successo è lecito e legittimo.
Tuttavia la presenza del ministro dell’interno a questa serata stride: qual'è il messaggio che viene passato?
Ancora una volta, rispetto delle forme.

Per par condicio, un esempio su Renzi quando era presidente del consiglio in carica: dopo un alterco con alcuni rappresentanti dell’UE, si è presentato in TV con alle proprie spalle solo bandiere italiane in sostituzione di quelle europee di rito.

L’estate 2018 ha visto parecchie foto di ministri a torso nudo.
Calabresi è amico di Agnese Moro, figlia dello statista Aldo ucciso dalle BR: ricordano insieme che Aldo Moro andava allo stabilimento balneare ...con la giacca!
Solo quando era con la famiglia in località isolate aveva l’ardire di mettersi in costume.
Sosteneva infatti che il ruolo pubblico comporta dignità: rappresentando un’istituzione, la libertà personale trova un limite.

Anche in Germania troviamo esempi di quanto affermato.
Hort Seehofer, ministro dell’interno, ha dichiarato di voler festeggiare il proprio compleanno (69 anni) espellendo 69 afghani: come fossero una sua esclusiva proprietà!
Poi sono diventati 68 perché il 69^ - scappato dall’Afghanistan da giovanissimo - per la paura di esser rimpatriato in uno stato ostile si è ucciso.

Insomma, oggi ci troviamo di fronte ad un “liberi tutti” che sta' diventando tragico perche' rompe le forme della convivenza.
Questo “sdoganamento”, a cascata interessa anche le masse.
Recente è il caso di genitori che, saputo il figlio esser stato punito con una nota, si sono presentati all’insegnante non per perorare la sua innocenza o contestare la sproporzione del provvedimento, ma semplicemente chiedendo perché sia stato sanzionato “solo lui”!

Un altro esempio verificato di persona da Calabresi: nel mese di agosto è stata lanciata una campagna denigratoria su Facebook ai danni della Lucarelli che in una trasmissione televisiva aveva cercato di “smontare” con ironia la sensazionalità del matrimonio “Ferragnez”.
Un amico giornalista gli ha segnalato un profilo FB da cui sono partiti insulti e minacce di morte verso la giornalista: tale profilo appartiene ad una ragazzina diciottenne che scrive: "la Lucarelli si meriterebbe di esser data in pasto ai maiali dopo averle sparato, ed io lo faccio volentieri".
Un episodio di hating come tanti altri, non fosse che proprio questa ragazza - di Olbia - era stata premiata qualche mese prima da Calabresi per il miglior tema svolto da alunni delle scuole superiori (premio Repubblica): un tema tra l’altro sui valori dell’integrazione!
Il premio era un iphone 8, lo stesso con cui la ragazza ha poi digitato le minacce alla Lucarelli.

Che fare, si chiede Calabresi?

Il caso che riporta non è l’unico, e tutti hanno un comune denominatore: di fronte ad opinioni divergenti rispetto alle nostre ... rottura degli argini e violenza verbale!
Spesso, come direttore di un quotidiano, Calabresi riceve emails piene di odio, talvolta basate su fatti inesistenti.
All’indomani della tragedia di Genova riceve una email piena di insulti perché il suo giornale avrebbe dato più importanza ad un titolo sulla partita disputata dalla Lazio rispetto al crollo del ponte.
Il fatto contestato naturalmente non è vero, così Calabresi telefona all’autore dell’email e scopre che è un medico, il quale, come se nulla fosse, lo saluta, lo ringrazia per la telefonata e passa ad un dialogo in toni normali.
In un altro caso scopre che l'hater è un avvocato di Alessandria associato ad uno studio famoso (l’email di insulti risultava partita dall’indirizzo dello’studio.
Calabresi risponde alla email mettendo in CC anche quella di tutti gli avvocati associati e chiede il motivo di un attacco tanto violento, se per caso si tratti dello stile di quello studio in particolare.
Nella risposta i toni si smorzano e riceve addirittura un invito a pranzo.

La conclusione di Calabresi è che di fronte ad una replica pacata, il livello di conflitto si abbassa e la violenza viene disinnescata.
Dopo aver assistito al suo intervento ho scritto anch'io una email a Calabresi - non con toni da hater naturalmente - in cui suggerisco una spiegazione diversa: la pubblicherò nel mio prossimo post.
Nel frattempo vorrei che anche voi diceste la vostra in merito!
Buona lettura!


La clip dell’intervento di Calabresi è disponibile al seguente link:
 Calabresi al festival della comunicazione di Camogli

Ecco la foto che ho fatto a Calabresi durante il suo intervento:


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